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23 settembre 2022

Da Seoul, un’esclusiva intervista ai nostri Chef

Alla guida di Gucci Osteria Seoul, gli chef Hyungkyu Jun e Davide Cardellini reinventano i tradizionali sapori italiani con l’uso creativo e innovativo degli ingredienti e delle tecniche coreane. Portando in cucina i loro background così diversi e le loro esperienze, ispirano la cucina giovane e contempornea di Gucci Osteria Seoul. Jun e Cardellini si sono presi un po’ di tempo lontano dagli impegni per condividere con noi la propria visione e raccontarci le fonti di ispirazione del loro lavoro.

Qual è il piatto che preferisci preparare alla Gucci Osteria, e perché?

 

DC: Summer in Adriatico, un piatto che ha un posto speciale nel mio cuore per via dei ricordi che evoca della mia famiglia e della mia città natale.
HJ: Seoul Garden, il primo piatto che ho creato per Gucci Osteria Seoul. È un bouquet di lattuga, erbe aromatiche, fiori, scaglie di parmigiano aromatizzato con balsamico, acciughe, vinaigrette agli agrumi, e farfalla edibile in cima. La sua freschezza, l’aroma fragrante e l’effetto visivo mi provocano sempre un sorriso.

Qual è la cucina che ti ispira di più?

DC: Il mio DNA culinario è italiano, quindi la cucina italiana è per me il punto di partenza. Trovo affascinante la cucina asiatica. La coreana, ma anche la giapponese e l’indonesiana, sono le mie preferite.
HJ: Coreana, italiana, francese e giapponese.

Come descriveresti la tua filosofia culinaria?

DC: Fondamentale nella mia cucina è l’ospite, che viene sempre messo al centro. Sebbene la tecnica imponga regole precise nel mondo culinario, guardo sempre all’obiettivo finale: il godimento dell’intera esperienza (cibo, servizio, atmosfera, ecc.). Sostenibilità è un’altra parola chiave – come tema olistico che racchiude tutte le risorse necessarie per creare il nostro prodotto: risorse umane (equilibrio tra lavoro e vita privata) e ambientali (ingredienti, paesaggio, energia). Questi sono i due pilastri della mia cucina.
HJ: Sono nato a Busan, in Corea, poi ho trascorso 4 anni della mia infanzia nel sud-est asiatico. Ho imparato a cucinare a Vancouver, New York, Parigi e in Italia. Gestivo un ristorante giapponese e ora vivo a Seoul. Sono stato esposto a culture e sapori diversi, e tutte queste esperienze influenzano la mia cucina. Credo anche fortemente nella sostenibilità, nel rendere il mondo un posto migliore per le future generazioni.

 

Qual è il tuo cibo italiano o coreano preferito?

 

DC: Ricorderò per sempre il kimchi jjim (brasato di maiale e kimchi) che mi è stato offerto solo pochi mesi dopo il mio arrivo in Corea, nel 2016. Kimchi delicatamente piccante e maiale che si scioglie in bocca brasati insieme – da allora è rimasto vividamente impresso nella mia memoria. Ed è diventata una ricetta che amo cucinare a casa per mia moglie e i miei suoceri coreani.
HJ: Italiano, tagliolino tartufato (tagliolini al tartufo). Coreano, bori gulbi (corvina gialla essiccata invecchiata nell’orzo) con riso al tè verde.